25 aprile: Festa della Liberazione
Cari bambini, Care bambine,
è arrivato il 25 aprile e questa che vi raccontiamo è una storia triste, brutta e dolorosa ma che ha un lieto fine. Una fine talmente bella che viene celebrata con una Festa nazionale.
Una di quelle date, per essere precisi, che nel calendario sono segnate di colore rosso, nelle quali non si va a scuola o al lavoro e gli uffici sono chiusi… perché è una festa di tutti.
Tanto tempo fa l’Italia non era un Paese libero…
Tanto tempo fa l’Italia non era un Paese libero ma era una dittatura. Dal 1922 al 1943 è il periodo che gli storici definiscono ventennio fascista: un sistema di governo nel quale una sola persona decide per tutti (questa persona si chiamava Benito Mussolini). Non solo decide cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa si può fare e cosa no ma chi non era d’accordo con il suo pensiero veniva perseguitato, torturato, ucciso o costretto all’esilio. I diritti più importanti come la libertà di stampa, di opinione, di voto erano eliminati. Dal 1938, inoltre, ai cittadini ebrei fu vietato di esercitare le professioni o di insegnare, i bambini ebrei non poterono più andare a scuola. Erano vietati i matrimoni misti. Queste (e molte altre) rientrano sotto il nome di leggi razziali e hanno rappresentato il contributo dell’Italia all’orribile progetto di Adolf Hitler che ha portato allo stermino di 6 milioni di ebrei ed anche di 500.000 rom, di handicappati e detenuti politici.
Alcune persone, non tante in realtà, ma molto coraggiose e molto determinate, cercarono in tutti i modi di contrastare questi pensieri e queste azioni. Si chiamavano antifascisti ed hanno pagato con la vita, la prigionia e la tortura la loro scelta. Tra i tanti antifascisti ce ne è stato uno famosissimo e molto amato, si chiamava Sandro Pertini ed è stato Presidente della Repubblica dal 1978 al 1985.
Nel 1939 scoppia la seconda guerra mondiale e un anno dopo, nel 1940, l’Italia si schiera a fianco della Germania di Hitler e del Giappone contro le Forze alleate: Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Nel 1943 dopo tre anni segnati di lutti, distruzioni, dolore e miseria l’Italia si arrende alle Forze alleate (che nel frattempo erano sbarcate in Sicilia). Ma l’esercito nazista era presente in forze nel nostro Paese così l’Italia si è ritrovata da un giorno all’altro a passare da alleata della Germania a nemica, anzi (ai loro occhi) traditrice di un patto.
La situazione era complessa e difficile…
La situazione nel nostro Paese diventa molto complessa e difficile perché al sud gli Alleati, dopo essere sbarcati in Sicilia, stanno risalendo la penisola combattendo contro l’esercito nazista, mentre al nord le persone fedeli a Mussolini danno vita alla Repubblica di Salò, che collabora con l’esercito nazista.
Molti italiani si schierarono subito a fianco degli Alleati perché erano stanchi di quella orribile guerra, mentre i nazisti (e i fascisti loro alleati) attuano azioni violente e di rappresaglia contro la popolazione italiana accusata di tradimento.
A questo punto fu chiaro a molti che bisognava combattere i nazisti e i fascisti per fare in modo che l’Italia ritornasse ad essere un paese libero. Iniziò così quel periodo che va dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945, conosciuto con il nome di Resistenza o Lotta di Liberazione.
Un periodo durissimo ma che ha visto combattere con determinazione e valore i ragazzi e le ragazze più coraggiosi. Sognavano un Paese libero e democratico e lottarono per scacciare i nazifascisti. Furono protagonisti di azioni eroiche, scelsero di battersi per la Libertà.
Si chiamavano Partigiani.
Sono moltissimi gli episodi che testimoniano del loro valore, così come sono tantissimi gli episodi di brutale ferocia messi in atto dall’esercito nazista e dalle famigerate SS.
Vi avevamo detto all’inizio che ci sarebbe stato un lieto fine.
Infatti fu così: il 25 aprile del 1945 l’Italia è di nuovo un Paese libero (in realtà Bologna si libera qualche giorno prima, il 21 aprile).
La guerra è davvero finita e si comincia a ricostruire un Paese finalmente democratico. Nel 1946 gli italiani (per la prima volta anche le donne) tornano al voto per scegliere se essere una repubblica o una monarchia e per eleggere i loro rappresentati all’Assemblea Costituente. L’assemblea che scrisse la nostra meravigliosa Costituzione.
Il 25 aprile è festa e non si va a scuola. A volte si va al mare o in gita in collina. Oppure si può decidere di andare in Piazza Maggiore o nella piazza principale del vostro comune. Dappertutto ci sono manifestazioni e iniziative per celebrare il 25 aprile. Tenete gli occhi ben aperti e guardatevi attorno con attenzione. Potrebbe capitarvi di incontrare persone anziane con un fazzoletto tricolore al collo. Si riconoscono facilmente perché in genere hanno delle belle facce. Sono i Partigiani e le Partigiane di cui vi abbiamo raccontato.
In ogni caso, qualunque cosa decidiate di fare il 25 aprile, mandate un pensiero affettuoso a chi si è battuto per un’Italia libera.
Buona festa della Liberazione a tutti e a tutte!
Anna Cocchi
per A.N.P.I. Bologna