Il Pane è Musica...

La strada di via Guinizelli è la stessa degli altri giorni anche se oggi è il 13 giugno, il giorno di S. Antonio.
Raggiungo il portico prima del cinema dove intravedo un banchetto, il “mercatino migranti”. Timidamente mi avvicino facendomi coraggio e chiedo al frate: “Mi scusi, come mai non c’è più la pesca?” E lui mi risponde: “Non abbiamo più le forze! Perché ci vogliono mesi per organizzarla e non ci sono persone disponibili.” Lo ringrazio e tristemente proseguo il mio tragitto mentre mi chiedo perché certe cose finiscano. La pesca non c’è più e nemmeno il palco sulla strada, quello che veniva montato apposta proprio davanti alla Chiesa, per la festa di S. Antonio che era anche il giorno del saggio del Piccolo Coro dell’Antoniano. Fiumi di persone partecipavano in una festa che pareva di paese e quello era il giorno più bello dell’anno, almeno per me, con i fuochi d’artificio che esplodevano sul finale e Mariele che mi prendeva in braccio perché conosceva la mia paura. E poi c’era il palloncino a forma di coniglio che una volta portato a casa lo trovavi sgonfio il mattino seguente.
Mentre giro l’angolo incrocio la processione, il campanile suona e sì, almeno qualcosa è rimasto…
Raggiungo la scuola del Piccolo Coro “Mariele Ventre” mentre rimugino sulla mia malinconia ma mentre percorro il corridoio che passa dal cinema, il mio umore è già cambiato insieme alla mia età anagrafica. Da bimba ex corista a mamma di un corista. Per la sera scelgo un bel vestito, vado dal parrucchiere e partecipo al saggio del Piccolo Coro “Mariele Ventre” diretto dal Maestro Sabrina Simoni dal cinema pieno, tra parenti, amici e figure fondamentali come Liliana.
Questa volta non sono sul palco ma nelle prime file, con mio marito, come spettatrice e chiudendo gli occhi sento ancora forte l’appartenenza, la stessa di cui parla Fabrizio Palaferri, ricordando Padre Berardo. Osservo Sabrina, anzi il Maestro Sabrina Simoni che non ha nulla da spartire con Mariele se non un forte carisma. Professionali entrambe ma così diverse tra loro. Domina il palco, questa sera anche come conduttrice mentre il coro canta con una tale precisione da sembrare in playback. Non solo canta ma interagisce con giochi, coreografie e copioni. Noi non facevamo tutte quelle cose! Seguo attenta lo svolgimento dello spettacolo, ascolto con tensione ogni canzone e dentro di me ci sono due punti di vista che spesso si scontrano, si contraddicono e qualche volta fanno pace: il mio passato e il mio presente ma alla fine vince sempre l’appartenenza.