Gian Marco Gualandi
Autore
Nato a Bologna il 10 novembre 1957, è del segno dello Scorpione. Risiede da sempre a Baricella, piccolo comune in provincia di Bologna. Si sente a casa ovunque, ma ammette che in Emilia (e a Bologna e a Baricella in particolare) si sente molto di più a suo agio. Nella vita è musicista (compositore, arrangiatore e pianista) e di musica vive. Ha anche altre due passioni: studiare Storia (in cui è laureato) e stare con suo figlio (questa è di gran lunga la cosa che gli piace fare di più). Spesso si definisce uno storico imprestato alla musica anche sa di essere "molto più bravo come musicista che come storico". Da bambino partecipò allo Zecchino come interprete nel 1964, e si classificò secondo col brano "Da Grande Voglio Fare" scritto da Giovanni D'Anzi. Nel 2003 ha vinto lo Zecchino d'Oro come autore de "Le Tagliatelle di Nonna Pina", un brano che ha avuto un successo clamoroso.
Della sua esperienza allo Zecchino d'Oro ci ha scritto: "Questa è la decima volta che ho una canzone allo Zecchino. La prima canzone in gara è stata 'Il Bar di Dario il Dromedario' nel 1998 (41° Zecchino) e poi via via sono arrivate tutte le altre. Nel 2003 (46° Zecchino) ho vinto la manifestazione con 'Le Tagliatelle di Nonna Pina', un brano che ha avuto un successo clamoroso! Ma ci sono altri due brani che amo particolarmente. Uno è 'Regalerò un Sogno', la canzone con cui al 54° Zecchino 2011 ho vinto lo Zecchino bianco e lo Zecchino verde. Tra tutte le canzoni che ho avuto in gara, questa è sicuramente la più raffinata ed appagante dal punto di vista musicale. L'altra canzone che amo particolarmente è un brano di cui ho composto solo la musica perché le parole sono di Antonella Boriani. Il brano partecipò fuori concorso al 48° Zecchino (2005). Si chiamava (e si chiama tuttora ovviamente) 'Mariele chi è?': Antonella aveva fatto un testo bellissimo riuscendo a concentrare la storia di Mariele in una canzone e devo dire che anche la mia musica contribuì a fare di quel pezzo qualcosa di veramente magico. Ancora adesso quando l'ascolto sento i brividi e non sono brividi di freddo...! Vorrei aggiungere però una cosa che anche se arcinota a tutti, per me resta molto importante. Io, bambino, partecipai come interprete al 6° Zecchino d'Oro (1964) dove mi classificai II° con il brano 'Da Grande Voglio Fare' scritto dal grande Giovanni D'Anzi. Lì conobbi Mariele Ventre e con lei iniziai i miei studi di pianoforte: avevo 7 anni. Dopo qualche anno Mariele, ormai super impegnata con il Piccolo Coro, non ebbe più tempo di farmi lezione e io proseguii i miei studi con altri insegnanti. Il caso ha voluto che io poi sia diventato un musicista professionista e dopo tanti anni ...voilà! Eccomi di nuovo allo Zecchino, questa volta in veste di compositore. E tra i tanti brani presentati ho anche scritto 'Mariele chi è', una canzone dedicata proprio alla persona con cui avevo iniziato i miei studi musicali. Non trovate che in questo cerchio che dallo Zecchino e da Mariele comincia e allo Zecchino e a Mariele ritorna, ci sia qualcosa di magico?" Dice che: "Per quanto riguarda la canzone in gara quest'anno, che dire? È una canzone musicalmente fresca e moderna con un testo che si può riassumere così: molto spesso non sappiamo come comportarci nella vita perché pensiamo che gli altri si aspettino da noi chissacchè ma '...un sorriso sembra niente e invece sai cos'è? È proprio quello che mi aspetto da te! Yeah, yeah, yeah!' Forse posso aggiungere un'ultima cosa. Si tratta di un consiglio per gli autori ricavato dalla mia esperienza: non sedetevi sugli allori perché allo Zecchino non ci sono rendite di posizione e ogni anno si ricomincia daccapo! Le giurie non fanno sconti a nessuno, nemmeno agli autori più blasonati e soprattutto il loro modo di ragionare spesso non coincide con il nostro. Perciò la cosa migliore da fare forse è proprio quella di vivere la gara con serenità e... 'Vinca il migliore!' (...o perlomeno colui che le giurie avranno giudicato tale!)".